La cucina italiana:
Posizionamento forte e riconoscibile.
Grande frequenza d’uso.
Semplicità:
Straordinaria semplicità, intesa tanto in termini di genuinità degli ingredienti di base, quanto in termini di facilità di preparazione pratica.
Salute:
Una cucina leggera, legata alla tradizione della dieta mediterranea ma anche, in alcune occasioni ben determinate, il cibo é visto come assai nutriente, pesante da digerire e non particolarmente salutare.
Un consumo adulto:
Il consumo di prodotto italiano è legato a un’esperienza più matura, più sofisticata, più adulta.
Il prodotto ingannevole é spesso associato a un consumo più infantile e meno consapevole. Non é infrequente, a questo proposito, che una tipica famiglia americana riservi il consumo di prodotto autentico ai membri adulti, e offra ai bambini prodotti imitativi
Autentico e “all natural”:
I consumatori USA non associano particolare valore aggiunto alla parola “autentico”; piuttosto, cercano e riconoscono slogan come “all natural”.
La distinzione fondamentale agli occhi del consumatore, più che sulla provenienza geografica, si fonda sull’assenza o presenza di conservanti.
La ricerca di purezza é un dato cardine delle abitudini di acquisto dei foodies. Tale esigenza é inoltre sempre più avvertita tanto nella fase di lavorazione (rispettare la procedura originale) quanto nella componentistica degli ingredienti del prodotto finito.
Educazione:
Il foodie é entusiasta del cibo, curioso e sa riconoscere la qualità degli ingredienti.
Tuttavia, non é ancora educato al cibo, ovvero non ha idea di quale sia la storia che rende unico ogni prodotto di qualità, né, di conseguenza, sa perché é importante che alcuni prodotti vengano da determinati luoghi.
Neanche i foodies più sofisticati dimostrano di avere alcuna dimestichezza con i marchi DOP o IGP e con la loro storia.
I Foodies dimostrano un reale interesse e una sincera curiosità a essere maggiormente informati sui cibi che mangiano e preparano.
L’indignazione del foodie:
Quando scopre di avere comprato un prodotto ingannevole credendolo autentico italiano, il foodie si sente in qualche modo tradito, e non nasconde un sentimento quasi di indignazione.